Storie di Persone e di Musei - Museo Civico Archeologico e Pinacoteca di Amelia (TR) |
![]() |
Il ciclo di Storie di persone e di Musei si sposta il 3 maggio del 2018 in Umbria, con il Museo Civico Archeologico e la Pinacoteca "Edilberto Rosa" di Amelia (TR); ce li raccontano Riccardo Passagrilli, Responsabile del Servizio Cultura del Comune di Amelia, Elena Trippini, Responsabile del Circuito Museale di Amelia per il sistema Museo Coop a r.l. e Federica Proietti, Assessore alla Cultura del Comune di Amelia.
Il Museo Civico Archeologico e la Pinacoteca "Edilberto Rosa" sono ospitati, insieme all'Archivio storico e alla Biblioteca Comunale, nei locali nell'ex Collegio Boccarini in origine convento francescano del XIII-XIV secolo dotato di chiostro a doppio loggiato realizzato nel XVI secolo. L'esposizione museale distribuita su tre piani, raccoglie le testimonianze di Ameria dal periodo preromano a quello della completa romanizzazione del centro, fino alla fase altomedievale. La sezione più antica ospita, accanto a materiali dell'importante sito del santuario preromano di Pantanelli, i materiali di un'antica necropoli di età ellenistica, rinvenuta nel 2011 poco distante dalla cinta muraria. I primi utilizzi della necropoli risalgono al IV-V secolo a.C. Il sito ha restituito ricchi corredi funerari, con presenza di oreficerie, monete ed altri materiali di pregio che denotano la presenza di traffici commerciali che mettevano in contatto gli umbri di Ameria con il mondo ellenistico. La tomba più ricca ha restituito una stratificazione di corredi funerari dal IV secolo al I secolo a.C. ed una abbondanza di specchi e recipienti in bronzo per banchetto. Nella necropoli fu rinvenuto anche lo scheletro di un cane, sepolto accanto alla tomba di un bambino. Al primo piano un reperto di rara bellezza e di eccezionale interesse accoglie il visitatore: è la statua bronzea del generale romano Nerone Claudio Druso, detto Germanico, rinvenuta nel 1963. Alta più di due metri, è armata e coperta da una corazza riccamente decorata. Un'installazione multimediale, realizzata dalla Mizar di Paco Lanciano, "fa parlare" la statua del generale Germanico. Una parete in movimento con più immagini, video e fotografie che rimandano alla storia del Germanico e alla storia romana di Amelia. Una gestione sincronizzata di luci e audio fuori campo con un forte effetto immersivo. Contribuisce, infine, alla ricostruzione della romanizzazione di Amelia una ricca collezione di iscrizioni e basi funerarie, testimonianza di illustri famiglie amerine tra cui la Gens Roscia citata da Cicerone, di capitelli e di numerosi altri reperti che ci raccontano la storia del fiorente municipio. Spicca per bellezza e raffinatezza l'ara cosiddetta di Dioniso: un bellissimo esemplare in marmo risalente al I secolo d.C. sulla cui fronte è scolpita la leggendaria nascita del dio, nonché una lastra marmorea databile in età augustea rinvenuta nel 2012. |