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Biondi Santi, l'evoluzione del mito

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Visitare Montalcino significa immergersi nella storia del Brunello e nei valori della famiglia Biondi Santi che negli anni ha trasformato in cultura questo vino unico.

Il Tempio del Brunello, all’interno dell’ex convento di Sant’Agostino, ne è oggi una splendida testimonianza, un vero e proprio viaggio emozionale che accompagna il visitatore alla scoperta delle peculiarità del vino di Montalcino, ma anche del territorio che lo vede nascere. Un dialogo continuo tra il visitatore, le atmosfere e le sensazioni che contribuiscono a rendere il Brunello un unicum, così caratterizzato e caratterizzante.

Montalcino e la Val d'Orcia sanno emozionarci con un susseguirsi di borghi antichi, vigneti e colline sinuose, su una delle quali svetta l’abbazia di Sant’Antimo, capolavoro dell’architettura medievale e fondata, secondo la leggenda, all’epoca del Sacro Romano Impero e di Carlo Magno.

La Comunità di Sant’Antimo, oggi costituita da tre sacerdoti diocesani e alcuni laici, fu ricostituita anche grazie a Franco Biondi Santi, uomo religioso e di famiglia cattolica, che nel 1985 fece nascere Amici di Sant’Antimo, la fondazione che ha aiutato l’insediamento della comunità religiosa che oggi vive nelle case canoniche dell’Abbazia.

Franco Biondi Santi

In nome della purezza ha sempre cercato di inculcare ad altri produttori il valore della pazienza e il senso assoluto della qualità radicata nel tempo. Conservatore ma al tempo stesso innovatore. Amava il vino, certamente, ma ancor più la vita nei suoi valori profondi. Con sua moglie, con cui ha trascorso ben 64 anni di vita, ha condiviso molto passioni, dalla barca a vela alla montagna, dallo sci alle automobili, non quella del vino. Sua moglie infatti non amava il vino rosso, non l’aveva mai bevuto e così Franco iniziò a produrre un vino rosato a lei dedicato. Nel contempo decise di immergere nel vino i succhiotti dei propri figli, per sconfiggere già in tenera età qualsiasi titubanza verso il vino.

Oggi l’ambizione della famiglia Descours è quella di riaffermare Biondi-Santi come il vino italiano più ricercato a livello mondiale, per raggiungere questo obiettivo è stato messo a punto un piano di sviluppo importante che persegue nuovi livelli di eccellenza.

"Il nostro motto è quello di fare evoluzione, non rivoluzione. Questo è legato al fatto di poter mantenere il DNA di Biondi Santi, lo spirito che poi si estrinseca nello spirito dei vini", spiega Giampiero Bertolini, amministratore generale Biondi Santi.

Si tratta di uno studio approfondito che parte dall’analisi della vigna e da un rinnovato approccio alle caratteristiche del terroir. La selezione già rigorosa messa a punto da Franco Biondi Santi - dove l’età della vigna definisce la destinazione enologica delle uve - è stata affiancata da un processo di parcellizzazione, sia in vigna che in cantina, per tenere separate le uve dei vigneti più significativi.

"Stiamo dedicando molte risorse alla ricerca, noi abbiamo un vigneto degli anni Trenta del secolo scorso che è la nostra 'cassaforte', è qui che prendiamo i cloni che ci sono stati tramandati" precisa Bertolini.

"Un materiale di grande importanza, da preservare per poi costruire delle piantine per propagare e mantenere questa genetica che è esclusiva della tenuta Biondi Santi", precisa Federico Radi, direttore tecnico Biondi Santi.

Dai tempi di Tancredi Biondi Santi, ben poco è cambiato oggi nella produzione del vino qui. Oggi come ieri il concetto di maturità delle uve, che porta a definire il momento della vendemmia, nasce dal desiderio di raggiungere quell’equilibrio perfetto che permette di produrre vini eleganti e longevi. La fermentazione avviene in tini di cemento con l’uso di lieviti autoctoni e i vini vengono invecchiati in botti di rovere di Slavonia. L’affinamento in bottiglia è lungo e fondamentale per il pieno raggiungimento dell’espressione Biondi Santi.

La leggenda di Biondi-Santi è meravigliosa ed è fonte d’ispirazione, una pietra miliare nella storia del vino italiano. Tenuta Greppo, sita alla sommità della collina di Montalcino, è il luogo dove tutto ebbe inizio.
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