Giuseppe Ferone "cammisedda" , numero tre del clan Sciuto "tigna" ricorda al processo Orsa Maggiore interrogato dal pubblico ministero Amedeo Bertone i retroscena che determinarono l'uccisione di Tano Laudani figlio di Sebastiano capo assoluto dei "missi di ficurinnia".
Ad ammazzare Laudani nell'ottobre del 1992, secondo Ferone, furono alcuni gregari di peso del clan Sciuto per vendicare la morte del loro reggente Mimmo Longo deliberata dallo stesso Laudani.
La causa che scatenò questa serie di omicidi è da ricondurre alla estorsione ad una ditta della zona industriale di Catania contesa fra i clan Santapaola e Sciuto.
Da da questa vicenda scaturì una lunga scia di delitti che segnò la storia della malavita catanese.

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