Mafia Capitale, pene ridotte a Carminati e Buzzi. Riconosciuta l'aggravante mafiosa |
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Maxi processo Mondo di Mezzo, nell'aula bunker di Rebibbia riconosciuto il 416 bis, dunque la mafiosità dell' associazione ma condanne alleggerite. In primo grado a fine luglio 2017 l'ex Nar e il re delle cooperative rosse furono condannati a 20 e a 19 anni di carcere. E per i due boss la Procura di Roma chiedeva complessivamente oltre 50 anni di carcere.
Massimo Carminati condannato in Appello a 14 anni e sei mesi. A Massimo Buzzi 18 anni e 4 mesi. Emergono le prime condanne in Appello al processo per Mafia Capitale, con pene ridotte ma con i giudici che hanno riconosciuto l'aggravante mafiosa. La decisione della Corte si è giocata tutta sull'articolo 416bis del codice penale, la mafiosità o meno dell'associazione che fa capo all'ex Nar Massimo Carminati e al re delle cooperative rosse Salvatore Buzzi. Nel primo processo l'aggravante mafiosa cadde perché, come si leggeva nelle motivazioni, l'applicazione letterale del 416bis non era possibile. Così, in primo grado a fine luglio 2017 i due boss furono condannati rispettivamente a 20 e a 19 anni di carcere per associazione a delinquere semplice e detenuti dal dicembre del 2014. Arriva poi la decisione, nel dicembre 2017, della Procura generale di Roma di rivolgersi ai giudici di secondo grado, impugnando la sentenza solo nella parte in cui il tribunale ha rigettato lo scorso luglio l'esistenza dell'associazione mafiosa. E ai primi di marzo il processo d'Appello aveva preso il via con gli insulti in aula dell'avvocato di Carminati contro il giornalista dell'Espresso Lirio Abbate. E ora quegli stessi giudici hanno emesso il loro verdetto, limando le condanne ai boss ma riconoscendo il 416 bis. Abbonati a Repubblica: https://s.repubblica.it/scopridipiu . Podcast, inchieste, newsletter e tanto altro. |