Un filmato con immagini dei nostri contesti Normodinamici di pratica dell'arte della spada. Nella nostra scuola i processi educativi passano anche attraverso l'apprendimento pratico del combattimento e lo studio della sua psicologia secondo l'approccio Normodinamico. Il fine è quello di armonizzare il conflitto, ricercando connessioni tra il contesto di pratica e la vita quotidiana. La disciplina viene appresa per costruire strumenti autoformativi, apprendere a gestire la dimensione pulsionale ed emotiva, riconoscere i propri modelli relazionali ed automatismi reattivi per passare dalla reazione inconsapevole alla scelta responsabile. Il kendo, arte della scherma giapponese, viene studiato nella sua forma tradizionale e senza alcuno scopo agonistico, per la sua bellezza formale, ricerca di essenzialità e precisione, attenzione alla dimensione corporea, emotiva ed energetica e per il raffinato studio dell'interazione conflittuale. Il metodo Normodinamico ne estrae, trasforma e valorizza gli aspetti educativi rendendoli utili alla persona nel suo processo evolutivo.

Paolo Menghi dice a proposito:

"La pratica di una disciplina fisica mirata costituisce l'impegno più semplice con cui cimentarsi; evidenzia l'effettiva vicinanza e la coerenza tra quello che uno dice e le azioni che compie, mette alla prova la tenacia nel perseguire un proposito attraverso il contatto con i propri limiti fisici, la voglia di superarli e la paura di non riuscirci. Tenere il punto consente di sviluppare impeccabilità, caratteristica senza la quale l'accesso a spazi più ampi di quelli esplorabili da chi vive comandato dall'automatismo reattivo, sarebbe pericoloso".